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INFO

Milli Toja è nata e vive a Torino. Ha fondato nel 1983 il  Laboratorio Cinema Donne (LA.CI.DO.), con Caterina Furchì e Gabriella Montone, donne interessate al cinema come mezzo creativo in un contesto di autonomia finanziaria. Il LA.CI.DO. ha prodotto e realizzato un lungometraggio in super8 “Cara Ida” tratto da un romanzo di Gertrude Stein, con una regia collettiva; 6 cortometraggi, sempre in super8, firmati dalle tre fondatrici e altri in 16mm. con la regia di Milli Toja. Uno di questi “Il mio cuore è un uccello cantore” è stato presentato al Festival “Cinema Giovani” nel 1993 e al Festival “Da Sodoma ad Hollywood” nel 1994; altri due, “La storia di Esterina” e “Dei delitti e dell’amore”, sono stati presentati al Festival “Cinema delle Donne”, rispettivamente nel 1997, il primo e 1998 il secondo, vincendo entrambi il Premio del Pubblico; (Esterina ha anche avuto una menzione speciale da parte della giuria) “La storia di Esterina” è stato anche presentato a Bellaria al “Festival del Cinema Indipendente”; “La sindrome di Biancaneve” è stato selezionato e presentato al Torino Film Festival nel 2000 (tutti i film sono state presentati nei luoghi delle donne).

Nel 2003 ha presentato al Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema di Torino, il suo primo film girato in digitale “L’alito del drago”. “Le pietre del sapere” girato sempre in digitale è del 2005/6 ed è stato presentato  nel 2006 a Villa5 di Collegno, nella Galleria delle Donne di Torino, ad agosto a Terradilei,  al Circolo della rosa di Milano (Libreria delle donne), a Firenze, a Bologna alla Libreria delle donne. Al LA.CI.DO. negli ultimi anni si sono unite Silvana Strocco e Rosalia Capasso.
Nella sua ormai lunga attività, il LA.CI.DO. ha sempre coinvolto, sia come troupe di lavoro sia come cast di recitazione, numerose donne non interessate a lavorare nel cinema in modo professionale, ma desiderose di provarsi in campi nuovi, usando e valorizzando le loro  capacità e mettendo in risalto le loro doti e passioni personali.
Con Fiorella Cagnoni, Giovanna Foglia, Donatella Massara e con il Trust nel nome delle donna, nel 2008, ha realizzato un Festival Itinerante di Cinema Indipendente delle donne.
Al festival, che ha coinvolto i luoghi delle donne di 15 città, ha proiettato “L’ordine delle stelle” girato in HD  il secondo della saga iniziata con “Le pietre del sapere”.

Il film Le pietre degli inganni è stato presentato in prima assoluta al Cinema Baretti di Torino e

successivamente al Circolo della rosa di Milano, all’Ass. Armonie di Bologna, a Terradilei, a Catania.

Ecco cosa racconta del suo modo di fare cinema: Il cinema, come le altre arti si basa su una passione, un desiderio impellente di raccontare, in questo caso attraverso l’immagine in movimento, una storia, basata su fatti reali o legata al proprio mondo fantastico. Questa passione è contagiosa e coinvolge anche altre interessate a provarsi e a misurarsi con il mezzo cinematografico in vari modi, dalla recitazione, alla ripresa, al suono in diretta, alle scenografie, ai costumi… e così via. Certo questo contagio, sottintende una pratica di rapporti tra donne e cioè la pratica delle relazioni uno dei capisaldi del pensiero e della pratica del movimento delle donne. Questa pratica mi ha permesso di realizzare i film che finora “non ho fatto” ma “abbiamo fatto”. Eccetto i primi due, che sono dei corti, tutti gli altri sono lungometraggi, perché si può anche raccontare una storia in dieci minuti ma per quanto mi riguarda ho bisogno di più tempo, di uno spazio maggiore per sviluppare il racconto. Poche donne osano provarsi con i lungometraggi. Sembra che per certi versi si sia ancora legate all’immagine, a mio avviso superata, della regista che fa dei corti come se fosse a scuola, per dimostrare il proprio valore, per poi approdare al lungometraggio solo se questo è finanziato e sponsorizzato per la visione nelle sale. Le donne scrivono libri, non solo racconti, scrivono musica, dipingono e fanno installazioni solo se sono certe di una diffusione planetaria del loro lavoro? Non credo. Anche in questo caso la passione ha il sopravvento sulle difficoltà e sui problemi economici. Ora, in questi ultimi anni, la tecnologia ha fatto passi da gigante e con un buon computer, che non costa come quelli della Nasa, e una buona ​telecamera è possibile provarsi anche con il lungometraggio. Certo occorre che tante donne e forse alcuni uomini lavorino a titolo gratuito, ma per fortuna il dio denaro non regge tutti i rapporti umani ma come dicevo prima è la passione e la relazione che li sorregge. E questo se è vero per me è vero anche per le altre. Con la saga delle pietre del sapere ho iniziato un filone, che mette in comunicazione attraverso la comunità delle donne, situata in bilico tra due mondi, il fantastico e il reale. Non esistono cesure tra un mondo e l’altro, ma continui scivolamenti, attraversamenti, come se in un remoto angolo della nostra mente, ma anche in un luogo reale, la comunità governata dalle pietre magiche, esista veramente. Io so che è così e vi racconto le loro avventure.​​​​

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